“La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sè”.
(Oscar Wilde)
Che cos’è la riabilitazione cognitiva?
La riabilitazione cognitiva è un trattamento non farmacologico rivolto ai soggetti che in seguito a disturbi neurologici (demenze, traumi cranici, ictus, etc.) sperimentano difficoltà cognitive.
Può essere utile anche per le persone che con il passare degli anni accusano, oltre agli abituali problemi di salute fisica, anche problemi di memoria (lamentano di non ricordare il nome delle persone o di dimenticare di andare a un appuntamento o ancora di prendere le medicine, etc.). In pratica, consiste nell’apprendimento di strategie compensatorie e nello sfruttamento delle abilità residue allo scopo di contrastare il decorso degenerativo.
A che cosa serve la riabilitazione cognitiva?
La riabilitazione cognitiva serve non solo a modificare il decorso della patologia, allontanando la progressione degenerativa e rendendo il paziente autonomo più a lungo, ma anche a ridurre l’ansia, il disinteresse e la depressione che la demenza o altre patologie provocano. Attraverso il potenziamento delle residue capacità anatomico-funzionali del cervello, è possibile contrastare e rallentare sia il deterioramento cognitivo causato dall’età, sia quello dovuto a patologie degenerative. I training cognitivi, inoltre, stimolano la partecipazione attiva del soggetto aumentando la fiducia in se stesso.
Come si svolge la riabilitazione cognitiva?
La riabilitazione cognitiva avviene attraverso esercizi “carta-matita” che tengono il cervello in esercizio e stimolano le capacità cognitive superiori. Il cervello può essere adeguatamente stimolato con training strategici atti ad agire sulle capacità attentive (attenzione e concentrazione), sulla memoria, sul linguaggio e sull’orientamento spazio-temporale.
La riabilitazione cognitiva previene la demenza?
La riabilitazione cognitiva ha una funzione di prevenzione attraverso la stimolazione intellettiva.
Il cervello, se opportunamente stimolato, aumenta le proprie capacità funzionali mediante la neogenerazione di neuroni e l’aumento delle connessioni dendritiche interneuronali.
Diverse ricerche confermano l’importanza di training specifici in grado di permettere all’anziano di recuperare alcune delle abilità perdute e di migliorare il funzionamento mnestico nel suo complesso (West, 1995).